La nicotina è un alcaloide (sostanza organica di origine vegetale) naturalmente presente nella pianta del tabacco. Sebbene si trovi in tutte le parti della pianta, è particolarmente concentrata nelle foglie cui costituisce circa lo 0,3 – 5% del peso secco. È una sostanza stimolante con un meccanismo d’azione diverso rispetto a quello di altre droghe (es. morfina e cocaina), in quanto, se fumata, viene assorbita dai polmoni a livello alveolare, passa nel sangue e, in pochi secondi, arriva al cervello sviluppando una certa tolleranza e una forte dipendenza.
Entrando nel flusso sanguigno, la nicotina stimola immediatamente le ghiandole surrenali a rilasciare l’ormone epinefrina (adrenalina) stimolando il sistema nervoso centrale e aumentando la pressione sanguigna, la respirazione e la frequenza cardiaca.
Come per la cocaina, l’eroina e la marijuana, la nicotina aumenta i livelli del neurotrasmettitore dopamina stimolando le vie del cervello che controllano la ricompensa e il piacere. Per molti consumatori di tabacco sono stati riscontrati cambiamenti cerebrali a lungo termine indotti dalla continua esposizione alla nicotina creando casi di dipendenza.
Il fumo da tabacco contiene oltre 4000 sostanze (idrocarburi aromatici policiclici, nitrosamine, benzopirene, benzoantracene, ecc.) cancerogene che possono provocare tumori, così come sostanze irritanti quali acido cianidrico, acetaldeide, ammoniaca, dando maggiore produzione di catarro e quindi infiammazione della mucosa bronchiale.
Le concentrazioni di nicotina nel cervello raggiungono il picco circa 5 minuti dopo la somministrazione; calano, poi, rapidamente, ridistribuendosi verso altri tessuti per poi riazzerarsi nel giro di 30 minuti. Questa caratteristica predispone alla dipendenza in due modi: il veloce raggiungimento nel cervello producendo un effetto rapido e potente e la rapida ridistribuzione nel corpo stimolando il cervello ad assumere un’ulteriore sigaretta poco dopo la fine di quella precedente.
L’insieme di questi processi determina anche i sintomi di astinenza; se il consumo non si verifica con continuità l’organismo avverte malesseri tra cui:
- Insonnia
- Desiderio irresistibile di accendere una sigaretta
- Frustrazione
- Rabbia
- Depressione
- Deficit di concentrazione
- Difficoltà a svolgere le attività quotidiane
- Irritabilità
- Aumento dell’appetito
- Stipsi
I trattamenti riabilitativi possono aiutare i fumatori a gestire questi sintomi e a migliorare la probabilità di smettere con successo.